Anticontraffazione, commissione d’inchiesta propone interventi sulla normativa

in Approfondimenti, Parlamento


ROMA – La commissione anticontraffazione ha presentato le possibili proposte normative sul tema in materia penale. Il presidente Mario Catania (Sc) ha individuato alcune linee di indirizzo sulle quali riflettere per arrivare a razionalizzare e semplificare l’impianto normativo penale per contrastare la contraffazione. Il gruppo di lavoro ha proposto una ricollocazione di tutte le fattispecie di reati in tema di contraffazione nel codice penale nel quadro dei delitti contro l’industria e il commercio. In questo contesto si potrebbe consentire una ulteriore semplificazione, diminuendo il numero di fattispecie presenti e rendendo omogenee le misure di sicurezza e le pene accessorie.

contraffazione

In ultima analisi, per la commissione bisognerebbe sviluppare ulteriormente “un doppio binario nella considerazione dei reati di contraffazione” traendo spunto dal recente decreto legislativo in materia di non punibilità dei reati per speciale tenuità, in via di emanazione. La commissione è convinta che sarebbe possibile intervenire su questa norma per affiancare alle “ipotesi di pericolosità” – che consistono nella sistematicità dei comportamenti e nel livello organizzativo – anche altre fattispecie di grave nocività nel settore della contraffazione. Nel documento, la commissione ha esaminato nel dettaglio alcuni istituti della procedura penale che potrebbero essere razionalizzati come ad esempio il sequestro della merce contraffatta, la competenza in sede giurisdizionale, le misure cautelari reali, le rogatorie internazionali con particolare riferimento alla contraffazione via web. Secondo il gruppo di lavoro parlamentare in conclusione sarebbe opportuno un rafforzamento del coordinamento delle forze di polizia (anche grazie a banche dati) e forme di specializzazione nel contrasto alla contraffazione.

La commissione – si legge nel documento – ha inviato una nota al ministero dello Sviluppo economico auspicando lo sviluppo di tutte le iniziative necessarie e opportune in sede europea per sbloccare la trattativa sul Made in. Il gruppo di lavoro ha chiarito anche che sarà condotta una ulteriore riflessione sulle frodi commerciali dei prodotti agroalimentari non genuini di cui nel corso di alcune audizioni è stata osservata la non adeguata corrispondenza alla necessità di punire quelle condotte in modo sistematico e organizzato.

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