GreenItaly 2016, Italia prima in Europa per riciclo industriale. Ministro Galletti: con legge di bilancio rottamiamo vecchia politica ambientale

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Entusiasmo e orgoglio green per i dati del 7° rapporto Green Italy 2016 presentati oggi a Roma da Unioncamere e Symbola sullo stato dell’arte dell’economia verde e circolare nel nostro Paese. Il numero di imprese green è in crescita, 385 in totale (il 26,5% del totale), una realtà che contribuisce a creare 3 milioni di green jobs (il 13,2% degli occupati). Dal report emergono alcuni primati italiani nel campo energetico e del riciclo: siamo primi in Europa nel contenimento dei rifiuti e con 47 mln di rifiuti non pericolosi avviati a riciclo industriale. Nel settore degli imballaggi l’Italia è il Paese europeo che dal 1998 al 2013 ha visto il maggiore incremento di imballaggi avviati al riciclo (+4,2 mln di tonnellate). Nel nostro Paese a giugno di quest’anno la quota di produzione di energia elettrica da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili (dal 6,3% nel 2004 al 17,1% nel 2014) e il nostro Paese vanta il record mondiale – tra i paesi industrializzati – nella quota di fotovoltaico (8%) nel mix elettrico nazionale. Il rapporto evidenzia inoltre come in ogni Comune italiano sia installato ormai almeno un impianto da fonti rinnovabili (2660 sono le città invece dove l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è pari o superiore a quella consumata dai cittadini). 

Per Ivan Lo bello, presidente di Unioncamere, l’Italia ha una grande capacità di innovazione. Le imprese “con il green innovano ed esportano” e le Camere di commercio “hanno una attenzione forte a questi temi”. Il presidente della commissione Ambiente della Camera e presidente di Symbola, Ermete Realacci, ha evidenziato con piacere come nella legge di bilancio ci sia una accelerazione forte verso il credito di imposta per le imprese e l’ecobonus. Tra le oltre 300 aziende green in Italia, c’è anche Enel, come ha affermato con orgoglio l’amministratore delegatoFrancesco Starace. “Chi entra in questa categoria ha performance diverse. La conversione non è facile, ma porta dei frutti”, ha detto l’ad. “Per noi rinnovabili significa oltre 14mila megawatt in Italia su un totale di oltre 30mila” ed Enel è convinta che “le fonti rinnovabili battano ormai le altre” tanto da “non poter più parlare di fonti alternative”. Starace ha ricordato il “grande piano di dismissione delle centrali elettriche del gruppo: oltre 40mila tonnellate di acciaio diventeranno tombini e altre cose”. L’ad ha poi ricordato gli investimenti nella banda ultra larga, “siamo la più grande azienda in termini di digitalizzazione e connessioni” tanto da aver “ricevuto proposte dall’estero per replicare ciò che abbiamo fatto per la rete in Italia“. Per Roberto De Santis, presidente CONAI “le performance dei prodotti da riciclo devono essere uguali a quelle ottenute da prodotti vergine”. 

Soddisfatto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Non parliamo più di politica ambientale ma di politica industriale che ha inglobato parte di quella ambientale”. Oggi l’economia italiana non può più prescindere dagli aspetti ambientali che sono fattori di produzione. Il ministro è certo che dopo Parigi 2015 “nulla sarà più come prima”. Nella prossima legge di bilancio la parte ambientale è contenuta nel pacchetto per l’industria 4.0: “Parliamo di 0,4 punti di Pil“. 

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