Anticorruzione, Cantone traccia il bilancio: “Molto fatto, ma strada ancora lunga. Legge Severino va cambiata”

La corruzione è un “tumore sociale”, per contrastarla in questo ultimo anno si è fatto tanto “ma la strada è ancora lunga” e la legge Severino va cambiata per cercare di ottenere più efficacia applicativa. Questo il contenuto dell’intervento del presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone che oggi alla Camera ha presentato una relazione sul lavoro dell’ente. “Occorre una burocrazia meno invasiva e più efficiente, una politica onesta, autorevole e credibile, un’impresa, che così come ha fatto nella lotta alle mafie, scelga di stare dalla parte giusta”, così il magistrato si è appellato alle istituzioni. Netta la posizione della presidente della Camera Laura Boldrini, secondo cui “i politici corrotti vanno isolati”. Cantone ha rivendicato il funzionamento del sistema del commissariamento, ha segnalato che il quadro delle infrastrutture resta critico e che l’Anac in particolare sta vigilando sulla metro C di Roma, l’alta velocità a Firenze e sul crollo del viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento. Il bilancio dell’attività dell’authority ha fatto emergere amministrazioni pubbliche a due velocità: da un lato il 90% delle 1.300 esaminate ha adottato piani anticorruzione, ma dall’altro  in molti di questi casi i documenti prodotti risultano “insufficienti e poco efficaci”, ha spiegato il presidente dell’Anac. Quanto alla legge Severino infine il magistrato ha dichiarato: “A meno di 3 anni dall’entrata in vigore si riscontrano problematiche e dubbi applicativi. La legge Severino e le norme attuative sono strumenti centrali di prevenzione, ma servono interventi legislativi per consentire una loro reale efficacia ed utilità“.