Appalti, senatori Pd organizzano incontro: riforma tra le principali di questa legislatura

in Parlamento, Politica


IMG_3458La riforma del codice degli appalti è una delle principali di questa legislatura ed è un’imperdibile opportunità per intervenire in materia di lavori pubblici. Queste le motivazioni alla base dell’evento organizzato ieri a Roma dal gruppo del Partito democratico in Senato nel corso del quale è stato affrontato il tema del disegno di legge al momento all’esame della Lavori pubblici di palazzo Madama. Il relatore del testo Stefano Esposito ha ricordato che questa settimana è prevista l’espressione del parere da parte della commissione Bilancio sui profili finanziari delle proposte emendative, la successiva si passerà al voto in referente e quella ancora dopo il provvedimento approderà in Aula. “Gli emendamenti sono 300 e sono tutti migliorativi del testo”, ha specificato il relatore invitando le opposizioni a superare lo scontro ideologico per raggiungere un testo il più possibile condiviso.

Tutti d’accordo sull’esclusione delle deroghe se non in casi di emergenza da protezione civile, no al massimo ribasso come criterio principale per l’aggiudicazione delle gare e sulla riduzione al massimo delle varianti.

Secondo il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini il provvedimento è una “riforma politica” e un’opportunità per procedere con chiarezza per assicurare date certe nella realizzazione delle opere pubbliche, ricordando che quelle inconcluse in Italia sono circa 700.

Il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha chiesto al senatore Esposito di introdurre nel provvedimento una norma che elimini tutte le vecchie disposizioni in materia di lavori pubblici, mentre il testo ha ricevuto il benestare dell’Autorità anticorruzione: il magistrato in particolare ne ha apprezzato la semplicità e si è detto aperto a ogni dibattito in riferimento alla verifica degli effettivi poteri dell’authority, a volte finita nel mirino degli imprenditori con l’accusa di eccessiva rigidità.

La senatrice Angelica Saggese ha chiesto invece di fare il massimo in merito alla norma sulla territorialità per sostenere le aziende italiane senza incorrere in meccanismi anticoncorrenziali. “Occorre”, ha chiarito, “spingersi fino al limite del possibile”.

Secondo la deputata Raffaella Mariani, capogruppo in commissione Ambiente alla Camera, che si occuperà del testo in seconda lettura, il ddl rappresenta un “lavoro importante” che può ancora essere migliorato, specie in riferimento all’appalto integrato.

In chiusura il capogruppo a palazzo Madama Luigi Zanda ha avvertito: “Senza regole chiare e severe la corruzione è avvantaggiata“. Allineandosi ai precedenti relatori il senatore ha sottolineato: “Vanno inasprite le norme sul sub-appalto che è un sistema poco sano e vanno ristrette le possibilità di apportare varianti in corso d’opera”.

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