Casse previdenziali, la Camera lavora ad una proposta di riforma: accorpamento, detassazione e sguardo a nuove professioni

in Parlamento


Camera

Una proposta di legge per riformare le casse di previdenza. E’ questa l’idea della commissione di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale – e in particolare della deputata dem Titti Di Salvo – nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali. Entro i prossimi 15 giorni Adepp dovrà formulare un parere sul tema che insieme alle audizioni dei ministeri vigilanti (in programmazione) sarà utile a consolidare la proposta di relazione sull’indagine, i cui contenuti saranno traslati in un provvedimento da presentare alla Camera e incardinare per l’esame referente in commissione Lavoro.

La proposta di riforma si basa su 5 pilastri: la riaffermazione del settore privatistico delle Casse, a fronte di una tendenza ad una ripubblicizzazione delle stesse negli ultimi dieci anni; la semplificazione dei controlli; la distinzione fra attività di vigilanza, affidata alla Covip, e quella di controllo affidata congiuntamente a Mef e ministero del Lavoro; un processo di accorpamento delle Casse, per favorire l’adeguata dimensione operativa degli enti e generare conseguenti economie di gestione; un trattamento fiscale equiparato rispetto ai fondi pensione, con misure di agevolazione per le Casse che adottino il modello organizzativo di tipo pluricategoriale.

Parlando alla commissione e ai rappresentanti di Adepp, il presidente Lello Di Gioia (Pd) ha ribadito il sostegno alla “autonomia delle fondazioni, mai pensato che potessero essere assoggettati a potere pubblico”. Nella proposta di legge “aggiungiamo detrazioni, non interventi di tassazione” perché l’idea alla base è che in questo Paese “non è possibile tassare due volte le Casse”. Nel testo si parla di tassazione unica (al 20 per cento) e di detrazioni IVA, di definire con chiarezza la privatizzazione delle casse, di interventi similari a quelli sul secondo pilastro previdenziale. “Questa pdl fa giustizia di tutto” ha concluso Di Gioia.

La dem Titti Di Salvo ha espresso la necessità di “uno sguardo nuovo sul mondo delle professioni” e di una apertura delle casse aperte anche ai nuovi mestieri (con riferimento al ddl sul lavoro autonomo in discussione in seconda lettura alla Camera). La dem ha quindi spiegato l’intenzione di lavorare ad una “imposizione fiscale che elimini differenza di tassazione tra Fondi pensioni e Casse” e allo stesso tempo di “agire su piano UE”, ma “non ci riusciamo” ha ammesso. Infine “vorremmo che il risparmio previdenziale aiutasse l’economia reale”, ha concluso.

 

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