Senato, Pd: collegato ambiente verso via libera, nessuna modifica alla Camera. Italia a testa alta verso economia circolare

in Governo, Parlamento


L’economia italiana passa dall’essere lineare a circolare. È questo il principale goal del collegato ambientale alla legge di stabilità 2014 in materia di green economy all’esame dell’Aula di palazzo Madama, illustrato oggi dal gruppo PD del Senato. La notizia principale è che dopo oltre un anno di lavori, circa 40 sedute in commissione Ambiente (referente), decine di audizione e centinaia di emendamenti, nei prossimi giorni il provvedimento sarà approvato dal Senato per essere trasmesso alla Camera e licenziato senza modifiche a stretto giro. In questo delicato momento a cavallo della discussione del testo in Aula, il seminario è stato quindi l’occasione per il relatore Stefano Vaccari (PD) per illustrare i contenuti del provvedimento e le modifiche apportate da palazzo Madama. Massimo Caleo, capogruppo dem in XIII, ha sottolineato che dopo il ddl green economy bisogna approvare una legge sulle agenzie ambientali: la commissione è pronta a portarla in Aula, ma mancano i pareri di governo, ministero e Tesoro, ha precisato. Il capogruppo PD al Senato, Luigi Zanda, ha preso l’impegno a evitare che il prossimo collegato ambientale, nel 2016, arrivi a vedere la luce “dopo anni” ricordando la catena di ritardi che ha provocato lo slittamento dell’esame. Dello stesso avviso il presidente della commissione Ambiente Giuseppe Marinello (Ap): “Avremmo potuto concludere lavoro 5 mesi fa”, ma “non stiamo solo approvando norme ordinamentali“, la “nostra missione alta è stata quella di costruire un provvedimento colmo di contenuti con risvolti economici e ambientali“. Si poteva fare di più, ha detto Marinello, “ma il meglio e l’ottimo sono nemici del bene”. Soddisfatta la sottosegretaria all’Ambiente Barbara Degani che ha parlato di un “lavoro complesso e lungo in un clima di estrema collaborazione“. Molto spesso il calendario di questi provvedimenti proviene dall’Europa, ha spiegato, in questo caso il ddl green economy ci permetterà di “andare a testa alta a COP21, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici il prossimo 30 novembre“. Il collegato è quindi un punto di partenza per la crescita sostenibile grazie ad alcune norme chiave, quali la mobilità sostenibile, appalti verdi, gestione rifiuti, dissesto idrogeologico, amianto, Made green in Italy. Infine la rappresentante del governo ha ricordato gli Stati generali della green economy, la prossima settimana a Rimini.
La deputata Chiara Braga, responsabile nazionale Ambiente del PD, ha infine definito il ddl come il più corposo provvedimento sulle politiche ambientali del nostro governo. La volontà dell’esecutivo di lanciare un green act non poteva bloccare l’iter di un provvedimento come il collegato, ha spiegato Braga, motivo per il quale ha preso “l’impegno a far approvare senza modifiche il provvedimento alla Camera“.

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