Tangenti sugli appalti: Lupi riferirà in Parlamento.
Mozione di sfiducia dalle opposizioni

in Governo, Politica


Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi

Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi

Il giorno dopo l’arresto del “superburocrate” Ercole Incalza nell’ambito dell’inchiesta sul giro di tangenti relative agli appalti per le grandi opere (Tav, Expo) il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi – che con Incalza e gli altri arrestati avrebbe avuto rapporti molto stretti – si trova sempre più al centro delle polemiche. Lega Nord, Movimento 5 Stelle e Sinistra ecologia e libertà hanno chiesto un passo indietro al ministro, grillini e vendoliani hanno presentato alla Camera una mozione congiunta di sfiducia, a palazzo Madama la conferenza dei capigruppo ha deciso oggi all’unanimità di chiedere al ministro di riferire in Aula sulla vicenda. Lupi ha però fatto sapere che non intende dimettersi, anche se all’interno della stessa squadra di governo non sembra raccogliere significativi gesti solidarietà. Pesa il “silenzio assordante” sulla questione da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, solitamente prodigo di tweet, che sulla faccenda non ha fatto ancora alcuna dichiarazione ufficiale. Alle opposizioni ha replicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio che già ieri aveva cercato di smorzare i toni intervenendo alla trasmissione Otto e Mezzo, in onda su La7. “Siamo a 24 ore da una notizia – ha chiarito Delrio -, vedremo quello che emergerà, oggi non abbiamo elementi per dire”. Sulle eventuali dimissioni, il sottosegretario ha aggiunto: “C’è una decisione che spetta al singolo e credo che sia in corso una valutazione da parte del ministro“.

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