Agricoltura, Parlamento Ue e Mipaaf a lavoro per semplificare settore su aiuti, sviluppo rurale e PAC

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Sarà il 2017 l’anno della svolta per l’agricoltura? Secondo il Pd e il gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo, sì. A confermarlo a Roma sono stati il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, Paolo De Castro coordinatore del gruppo S&D in commissione Agricoltura UE, Luca Sani, presidente dem del XIII gruppo della Camera, Teresa Bertuzzi, capogruppo PD della 9° del Senato, e Sabrina Capozzolo, responsabile del Partito democratico in materia di politiche agricole nel corso di un incontro riguardo le attività del secondo anno di legislatura Ue. 

Al centro della discussione, il Regolamento omnibus all’esame del Parlamento Ue che riguarda anche l’agricoltura, nell’ambito della mid-term review della PAC 2014-2020 in materia di agricoltore attivo, aiuti accoppiatigestione del rischiotutela del reddito. Si tratta di un atto con un iter non tradizionale, ha spiegato De Castro riassumendo i termini dell’esame: a febbraio la relazione in commissione, ad aprile-giugno gli emendamenti, dopo l’estate i triloghi (gli incontri tra Parlamento, Commissione e Consiglio). L’obiettivo è di far entrare in vigore il testo negli Stati membri entro il primo gennaio 2018, poi bisognerà lavorare alla nuova PAC. In questo quadro bisogna considerare a gennaio il turnover nelle Commissioni europee

I principali ambiti di intervento del Regolamento riguardano gli aiuti, lo sviluppo rurale (con la riduzione dal 30 al 20 per cento del reddito, da estendere anche alle assicurazioni), OCM, finanziamento PAC

Parola chiave è semplificazione, ha sottolineato De Castro. “La palla sta nelle mani della ComAgri” e sono stati già approvati i criteri per gli emendamenti (invarianza di budget, modifiche che semplificano, coerenza nell’ambito di capitoli proposti dal commissario), ha spiegato il rappresentante del S&D. “Lo spazio legislativo col decreto omnibus è una occasione per mettere in fila le problematiche considerando che la PAC riformulata dal 2013 ha complicato la vita al settore”. 

Il ministro Martina ha quindi confermato la creazione di una cabina di regia tra il Mipaaf e la commissione Agricoltura dell’Ue sul decreto omnibus. “E’ stato fatto un lavoro imponente quest’anno in Parlamento, abbiamo finalmente scritto una agenda agricola italiana”, ha affermato precisando che “non abbiamo esaurito i temi ma abbiamo fatto passi avanti importanti”. L’agricoltura per il titolare del Mipaaf è fronte di coesione del Paese e anche del Pd. Per questo motivo il Regolamento rappresenta uno “strumento particolare, una grande occasione”. Si definiranno le azioni da mettere a punto per lavorare in sede Ue dando massima attenzione al greening e al tema della gestione dei rischi. “La notizia di un possibile abbassamento dal 30 al 20 per cento è un segnale importante che aspettavamo e può aprire molte porte”, ha detto Martina. Inoltre l’agricoltura sarà tema centrale della presidenza italiana del G7 e dovremo fare passi avanti sugli accordi commerciali globali

Il ministro ha poi annunciato che è stata trasmessa oggi la proposta sull’etichettatura della filiera di grano e pasta firmata col titolare dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “Dopo il latte, si tratta di una iniziativa per colmare un nuovo in materia“, ha aggiunto. 

Il presidente Luca Sani ha annunciato che la commissione Agricoltura della Camera presenterà una risoluzione in materia, mentre la senatrice Teresa Bertuzzi, ha evidenziato la necessità di mettersi insieme quale punto di partenza per la tutela dei produttori. Tra i nodi non sciolti: il rapporto tra agricoltura e ambiente, i giovani, il Sud, e l’annoso quesito: puntiamo ad un sistema di assistenza o di consulenza

La responsabile dem, Capozzolo ha quindi proposto dopo la pausa natalizia un incontro con le categorie di settore per individuare insieme percorsi e proposte a supporto del lavoro in corso a Bruxelles.

Tra gli altri temi ancora aperti il CETA, il trattato con il Canada: il voto è in programma per il 24 gennaio, in plenaria a febbraio, dopo quella data entrerà in vigore in via provvisoria in quanto serve la ratifica dei Parlamenti nazionali. Per De Castro, “gli accordi internazionali sono fondamentali, fuori dall’Europa nessuno ci tutela contro l’italian sounding, ad esempio”. La partita del TTIP è invece ormai chiusa con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, secondo il dem che ha affrontato anche il tema dell’etichettatura e della necessità di ricostruire canali di comunicazione a favore dei consumatori.

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