Camera, approvato Codice di condotta: obblighi e sanzioni per i parlamentari. In standby le regole per i lobbisti

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Approvato il Codice di condotta per i deputati della Camera che disciplina principi, obblighi e sanzioni. Il documento votato dalla Giunta per il Regolamento di Montecitorio – presentato a marzo assieme ad una proposta di regolamentazione dell’attività di lobbying, ancora in discussione – “rappresenta un passo importantissimo nell’ottica della trasparenza delle istituzioni e della condotta dei suoi membri” ha affermato la presidente Laura Boldrini.

In sala d’attesa ancora le proposte di modifica del Regolamento: il Codice – di cui Pino Pisicchio (Misto) è stato relatore – si considera già valido, adottato in via sperimentale, senza intervenire sulle regole di Montecitorio.  

Nel dettaglio, il provvedimento è suddiviso in VII capi: il primo, relativamente ai principi generali, specifica che nell’esercizio delle loro funzioni, i deputati agiscono con disciplina e onore, rappresentando la Nazione e osservando i principi di integrità, trasparenza, diligenza, onestà, responsabilità e tutela del buon nome della Camera dei deputati. Non ottengono né cercano di ottenere alcun vantaggio finanziario diretto o indiretto o altre gratifiche. In caso di conflitto di interessi ciascun deputato adotta senza indugio tutti i provvedimenti necessari per rimuoverlo

Tra i doveri dei deputati (capo II) vi è quello di osservare con scrupolo e rigore gli obblighi di trasparenza e di dichiarare le proprie attività patrimoniali e finanziarie, i finanziamenti ricevuti nonché le cariche ricoperte in qualunque ente o società di carattere pubblico o privato (capo III), informazioni che verranno pubblicate sul sito internet della Camera (capo V). 

Il codice prevede (capo IV) inoltre che nell’esercizio delle loro funzioni, i deputati si astengono dall’accettare doni o benefici analoghi, salvo quelli di valore inferiore a 250 euro, offerti conformemente alle consuetudini di cortesia, o quelli ricevuti conformemente alle medesime consuetudini qualora rappresentino la Camera dei deputati in veste ufficiale. Queste disposizioni non si applicano al rimborso delle spese di viaggio, di alloggio e di soggiorno dei deputati quando partecipano sulla base di un invito e nell’esercizio delle loro funzioni a eventi organizzati da terzi.

L’ufficio di presidenza di Montecitorio costituirà, all’inizio di ogni legislatura, un Comitato consultivo sulla condotta dei deputati (capo VI, composto da quattro membri dell’Ufficio di Presidenza e da sei deputati designati dal Presidente della Camera). L’Assemblea sarà informata della eventuale mancata osservanza delle disposizioni del codice di condotta da parte di un deputato, come accertata dal Comitato consultivo. La notizia sulla sanzione sarà pubblicità sul sito internet di Montecitorio (capo VII).

La prossima seduta della Giunta per il Regolamento potrebbe essere convocata il prossimo 26 aprile per l’esame delle disposizioni in materia di lobbying. 

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