Camera – nuovo Codice appalti, in commissione Ambiente l’audizione di Marco Ravazzolo (Confindustria): “Occorre ripristinare il meccanismo 70-30 tra qualità e prezzo”

in Ediliza e lavori pubblici, Imprese, Parlamento


“Occorre ripristinare il meccanismo 70%-30% tra qualità e prezzo: nell’era della transizione ecologica e digitale, la leva della domanda pubblica deve riconoscere e apprezzare gli sforzi in direzione dell’innovazione.” Lo ha detto Marco Ravazzolo, direttore politiche per l’ambiente, l’energia e la mobilità di Confindustria, oggi in audizione presso la commissione Ambiente della Camera nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni che contengono modifiche al Codice dei contratti pubblici. Ravazzolo ha anche aggiunto, tra le altre cose, che “forse i tempi sono maturi per arrivare a una disciplina che distingua alcuni istituti per gli appalti di lavori e per quelli di servizi e forniture“. 

Nel suo intervento, il direttore ha sottolineato l’importanza per l’economia italiana degli appalti pubblici, che nel 2023 hanno rappresentato “il 14% del PIL con una spesa di 283 miliardi di euro, e che – grazie anche alla spinta del PNRR – ha visto un incremento del 36% rispetto al 2021“. Date queste premesse, Ravazzolo ha dichiarato che “i diversi punti toccati dalle risoluzioni vanno nella giusta direzione: utilizzare la leva della domanda pubblica per dare un contributo alle politiche industriali del nostro Paese. È importante – ha aggiunto – completare l’implementazione della digitalizzazione, serve una cultura del dato che porti a un’effettiva interoperabilità dei database delle pubbliche amministrazioni e una maggiore incisività del processo di qualificazione delle stazioni appaltanti per una completa razionalizzazione in termini numerici”.

Importanti per Confindustria tre punti che le risoluzioni non prevedono: “Abbassare la soglia per gli affidamenti diretti di appalti di servizi e forniture da 143mila a 100mila e per i servizi di ingegneria e architettura da 143mila a 75mila per favorire concorrenza e trasparenza; ripristinare il criterio di qualificazione in gara basato su 10 anni come limite temporale per la capacità tecnico-professionale e i migliori tre anni dell’ultimo quinquennio per la capacità tecnica-economica; stabilire che la normativa sull’equo compenso non si applichi agli appalti pubblici“.

Sul meccanismo di revisione dei prezzi, “Confindustria ritiene opportuno – ha sottolineato Ravazzolo – chiarire che il 5% costituisce la soglia di attivazione del meccanismo revisionale, ma l’80% da liquidare va calcolato rispetto all’intera variazione intervenuta e quindi non solo rispetto alla soglia del 5%. Per quanto riguarda – ha proseguito – i contratti di durata pluriennale o a esecuzione continuativa o periodica, sarebbe opportuno inserire l’obbligo della stazione appaltante di prevedere un’apposita istruttoria per verificare i presupposti del meccanismo revisionale”. Infine sulla revisione dei prezzi, il rappresentante di Confindustria ha sottolineato l’importanza di integrare gli indici Istat con quelli dei settori del comparto energia.

 

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