Camera – presentato il rapporto dell’Ubp, Cavallari: “La politica di bilancio sta tornando alla normalità” ma il debito aumenta a causa dei bonus edilizi. Gentiloni fiducioso per la ripresa economica, Giorgetti contrario alla riforma della governance

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“La politica di bilancio si avvia a tornare alla normalità dopo le emergenze della pandemia e della crisi energetica”. Lo ha affermato Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, in occasione della presentazione del rapporto sulla politica di bilancio che si è tenuta stamattina presso la Camera. In questa occasione Cavallari ha spiegato la necessità, prevista dal nuovo quadro di governance europea in vigore dal 30 aprile, di coniugare la stabilità della finanza pubblica e il sostegno alla crescita.

Tuttavia la presidente dell’Upb ha detto che il 2023 si è concluso con un disavanzo superiore alle aspettative a causa dei bonus edilizi e ha sostenuto che “la proroga delle misure di agevolazione per l’edilizia ben oltre l’emergenza condizionerà la discesa anche nei prossimi anni”, auspicando che nel disegno di nuove misure sarà “previsto, oltre ad un efficace sistema di monitoraggio, che vi sia la compartecipazione al costo e che l’agevolazione sia selettiva riguardo ai beneficiari.” Rispetto al tema la professoressa ha avvertito inoltre che “qualora si intendessero confermare obiettivi in linea con gli andamenti tendenziali, sarà necessario individuare nella prossima manovra di bilancio coperture idonee per finanziare le politiche invariate che si deciderà di attuare e per nuovi interventi. L’eventuale conferma della decontribuzione richiederà coperture strutturali e correttivi per evitare gli effetti distorsivi che si verificano in prossimità delle soglie di applicazione”.

Cavallari ha poi suggerito che nel piano strutturale di bilancio di medio periodo, che il governo presenterà nei prossimi mesi, sia prevista una riduzione del rapporto del debito sul Pil attraverso un aggiustamento stimato dall’Upb in 0,5-0,6 punti percentuali di Pil all’anno per sette anni. In merito all’attuazione delle misure previste dal Pnrr, invece, la presidente ha dichiarato che “secondo stime dell’Ufficio le riforme previste dal Piano per istruzione e ricerca, politiche attive del mercato del lavoro, la PA, la giustizia e in materia di concorrenza e appalti, potrebbero avere un impatto complessivo sul livello del Pil di circa 10 punti percentuali nel lungo periodo, dei quali la sola riforma per migliorare le politiche attive del lavoro e la formazione potrebbe generare un aumento fino all’1%”.

Infine l’economista ha suggerito una razionalizzazione delle imposte sulle imprese italiane per incentivare la creazione di nuove imprenditorialità e gli investimenti sulle nuove tecnologie, poiché, ha detto: “Le aziende faticano ad affermarsi nel contesto internazionale, soprattutto nei settori a tecnologia avanzata”.

In un contesto di inflazione in calo, Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’economia, ha espresso ottimismo per le prospettive economiche dell’Unione Europea. “Pensiamo – ha dichiarato – che la domanda interna possa arrivare a crescere nei prossimi mesi“. Le previsioni economiche recenti secondo il commissario indicano un consolidamento della ripresa nell’anno in corso e un’accelerazione del Pil all’1,4% nel 2025, precisando, però, che persiste una “grande incertezza” dovuta alla situazione geopolitica. Gentiloni ha poi commentato il rapporto dell’Upb sottolineato che la ripresa post-pandemia in Italia è stata superiore alla media dell’area euro: “Tra il 2019 e il 2023 il Pil italiano è cresciuto del 3,5%, a fronte dell’1,5% della Francia e dello 0,7% della Germania“, nel 2024, invece, la crescita italiana dovrebbe attestarsi attorno alla media europea dello 0,9%, e nel 2025 attorno all’1,1%: leggermente al di sotto rispetto alla media europea. L’ex premier ha poi rassicurato che “l’Italia potrà contare sul sostegno della Commissione europea per la preparazione dei piani pluriennali di spesa” e ha affermato che il successo del PNRR e delle nuove regole di bilancio saranno determinanti per ulteriori progressi nell’integrazione europea, “se gli obiettivi saranno realizzati” – ha infatti dichiarato – si rafforzerà la collaborazione tra gli Stati membri e la fiducia dei cittadini nell’Unione, favorendo una vera unione di bilancio.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il quale ha affermato che “la riforma delle regole europee non va nella direzione che avevo auspicato: le sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni richiederanno investimenti da sviluppare in un periodo molto lungo, quindi le modalità del loro finanziamento non saranno affatto neutrali per il rispetto dei nuovi vincoli”. Auspicando, quindi, che si possa tornare a ridiscutere presto di queste tematiche nelle sedi istituzionali europee.

In allegato la sintesi del rapporto, mentre al link è possibile trovare il testo completo.

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