Italicum è legge con il sì della Camera, opposizioni fuori, minoranza Pd vota no. Renzi: “Promessa mantenuta”

in Parlamento, Politica


parlamentoL’Italicum è legge: con i 334 sì, 61 no e 4 astenuti della Camera, l’Assemblea ha approvato oggi pomeriggio in via definitiva, dopo la triplice fiducia ottenuta dal governo la scorsa settimana, la riforma elettorale che ora è attesa sulla Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore. Le opposizioni sono uscite dall’Aula, mentre la minoranza Pd ha scelto di votare no. “Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona”, così il premier Matteo Renzi ha commentato su Twitter l’esito del voto di oggi, mentre il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha detto: “Ci hanno detto “non ce la farete mai”. Si erano sbagliati, ce l’abbiamo fatta! Coraggio Italia, è #lavoltabuona”. Il provvedimento, che non è stato modificato in questo ultimo passaggio parlamentare, prevede un sistema elettorale esclusivamente per la Camera dei deputati, in previsione dell’abolizione del Senato. L’Italicum, sulla base di un sistema proporzionale di ripartizione dei seggi con la previsione di un premio di maggioranza e dell’eventuale ballottaggio, fissa la soglia di sbarramento al 3% e stabilisce la creazione di 100 collegi territoriali con i capilista bloccati e la possibilità per gli elettori di scegliere due candidati di sesso diverso all’interno dei listini. La soglia per ottenere il premio di maggioranza di 340 seggi, contro i 290 delle opposizioni, andrà al partito che otterrà il 40% dei voti al primo turno, o la maggioranza al secondo turno.

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