Marino non è più sindaco di Roma. Si dimettono 26 consiglieri, decade giunta. Ora commissario, in primavera elezioni

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renziGame over per la giunta Marino. Dopo venti giorni di piroette, nessun cenno dal segretario e premier Matteo Renzi, la prova di forza: 26 consiglieri si sono dimessi e il sindaco di Roma è decaduto dalla carica. L’atto corale, orchestrato dal commissario Pd Matteo Orfini, dopo giorni di colloqui con l’ormai ex primo cittadino della Capitale, siglano automaticamente la fine della giunta e del consiglio evitando il rendiconto in Aula. A dare il colpo mortale, la notizia di stamattina dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex sindaco nell’inchiesta sugli scontrini. I pm contestano a Marino i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico, l’ex primo cittadino avrebbe ricevuto un avviso di garanzia il 28 ottobre scorso. Durante la conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio di oggi, l’ex primo cittadino ha rivendicato il lavoro svolto: “Con me Roma è tornata virtuosa“, ha detto, accusando i consiglieri di essersi “sottomessi”, e il Pd di una “dimostrata mancanza di rispetto per i cittadini romani“. Sollecitato dalla domanda di un giornalista, Marino ha ammesso di “non aver avuto alcun rapporto” con Renzi nell’ultimo anno e che è pronto a fare nomi e cognomi “di chi mi ha accoltellato”, riferendosi ai consiglieri che si sono dimessi e ai dirigenti del Pd che gli hanno voltato le spalle. A strappare un sorriso all’ex sindaco e ai cronisti, un improvviso black out in sala. I prossimi passi per una Capitale che rincorre il Giubileo saranno la nomina di un commissario e poi in primavera le elezioni.

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