Padoan: subito una bad bank, nessuna manovra per sanare il “buco” delle pensioni

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PadoanL’esecutivo sta lavorando per definire l’impatto effettivo della sentenza della Corte costituzionale che la scorsa settimana ha bocciato l’indicizzazione delle pensioni a partire da 1.400 euro mensili introdotta dal governo Monti. Lo ha garantito il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che oggi è intervenuto in audizione presso la commissione Finanze di palazzo Madama concludendo il ciclo di incontri relativo all’indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano nella prospettiva della vigilanza europea. Rispondendo a una domanda sui rimborsi dell’Inps (che potrebbe gravare sulle casse dello Stato per circa 15 miliardi di euro), il titolare del Mef ha garantito che  la sentenza della Consulta verrà rispettata minimizzando però l’impatto per i conti pubblici. A margine dell’audizione Padoan ha quindi assicurato che in questo senso non è in arrivo alcuna manovra correttiva. Nel corso del suo intervento presso la commissione Finanze – che sarà ora impegnato nella redazione del documento conclusivo dell’indagine – il titolare del Mef è partito da alcune considerazioni relative all’Unione bancaria definendo il processo non ancora completo e sottolineando la necessità che l’Italia faccia la sua parte accogliendo le direttive comunitarie in materia presenti nella legge di delegazione europea, ora all’esame del Senato. In riferimento al meccanismo di vigilanza unico, Padoan ha poi dichiarato come a suo avviso lo scalpore destato dal numero di istituti di credito italiani che non hanno superato gli stress test della Ue sia stato in realtà fuorviante perché i parametri imposti all’Italia erano decisamente eccessivi. Il nostro sistema bancario – ha sostenuto il ministro – è solido e continua ad esserlo nonostante gli anni di recessione che ha dovuto affrontare. Il titolare del Mef si è poi concentrato sul tema delle sofferenze bancarie. “La presenza di crediti deteriorati – ha dichiarato Padoanindebolisce la capacità di fare credito” e deve essere interpretata come un elemento fondamentale da affrontare per poter completare l’uscita dalla crisi finanziaria. “Non potremo dire di essere completamente fuori dalla crisi finanziaria finché questo problema non sarà risolto”, ha aggiunto il titolare di via XX settembre sottolineando come in questo senso il governo stia operando in stretta collaborazione con Bankitalia e Unione europea per portare a compimento la creazione di una bad bank, una società costituita con lo scopo di ricevere crediti anomali. Dal momento che la necessità sarebbe quella di creare un mercato delle sofferenze bancarie, ha spiegato Padoan, sarebbe opportuno un intervento minimo sotto forma di garanzia da parte delle istituzioni e le trattative a Bruxelles vanno nella direzione di capire se questo potrebbe in qualche modo essere interpretato come aiuto di Stato. Gli incontri sono molto serrati, ha poi precisato il ministro, perché in sede comunitaria di fronte a un atteggiamento politico molto positivo l’atteggiamento dei tecnici è invece molto negativo.

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