Pesca e acquacoltura insieme per il made in Italy: i risultati del programma Mipaaf, Api e Federpesca

in Economia, Varie


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In Italia si produce solo il 15% del pescato che mangiamo. Nella Penisola l’85% dei prodotti ittici è importato. Questi alcuni dei dati emersi oggi nella sede romana di Confagricoltura da Api e Federpesca nel corso della presentazione dei risultati di un progetto finanziato dal ministero delle Politiche agricole, sulla tutela e valorizzazione delle tradizioni alimentari locali, dei prodotti tipici, biologici e di qualità.

Pesca e piscicoltura insieme nella filiera ittica a difesa del made in Italy. “Il pesce d’allevamento è buono, controllato e accessibile. Servono, però, maggiore informazione e promozione” ha spiegato Pier Antonio Salvador, presidente dell’Associazione Piscicoltori Italiani. Per Luigi Giannini, presidente di Federpesca, “la valorizzazione e la commercializzazione delle produzioni made in Italy passano anche attraverso la creazione di organizzazioni di produttori, altre forme associative e attraverso la creazione di marchi collettivi” per promuovere il settore ittico, valorizzando le tradizioni e promuovendone la tipicità.

Nel corso dell’incontro è emerso il bisogno di qualità e collaborazione, di direttive europee e leggi nazionali che “non siano accessorie ma necessarie”. In altre parti del mondo “l’acquacoltura cresce a due cifre, in Italia no”, ha sottolineato Salvador evidenziando come i controlli siano costanti e precisi (con 3 mila veterinari, a fronte dei 300 in Francia).

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