Renzi a Repubblica Tv: “Se perdo il referendum smetto di fare politica”, si vota nel 2018

Un Matteo Renzi a tutto campo quello intervistato stamattina da Repubblica Tv. Il premier ha commentato il via libera della Camera di ieri al ddl di riforma del Senato: “Ad aprile – dopo il secondo passaggio parlamentare -, partiremo subito con la campagna referendaria. Insisto – ha spiegato il primo ministro – non perché voglio trasformare il referendum in plebiscito, ma perché intendo assumermi precise responsabilità. Se perdo il referendum smetto di far politica“. Il presidente del Consiglio ha confermato tuttavia l’intenzione di concludere in modo naturale l’attuale legislatura: “Premesso che decide il presidente della Repubblica, il governo vuole arrivare alla fine perché l’idea che si rispettino le scadenze naturali è un principio di buon senso. Sia chiaro – precisa – è tutto legittimo, anche andare a votare domani mattina. E noi non abbiamo paura delle elezioni. Ma per me nel 2017 si fa il congresso del partito. E poi nel 2018 si vota“. Sempre in materia di elezioni, Renzi si è sbilanciato sulla questione Roma, dove si vota a giugno e il Pd sembra convergere su Roberto Giachetti, il vicepresidente della Camera: “Giachetti al Campidoglio? Bisogna chiedere a lui. Certo conosce Roma meglio di chiunque altro. È romano e romanista, ma deciderà lui se candidarsi o no“. Sulla vicenda di Quarto, Renzi, contrario alle dimissioni del sindaco Rosa Capuozzo, ha dichiarato: “Occorre avere rispetto. L’idea che il M5s abbia il monopolio della morale per noi non è mai esistita e adesso penso che sia venuta meno anche per gli elettori. Noi abbiamo fatto pulizia all’interno del Pd”. Un passaggio anche sul fallimento di Banca Etruria: “Se si farà la commissione d’inchiesta non deve essere circoscritto a una banca ma al sistema bancario negli ultimi 15 anni, dove sono successe cose nel silenzio della politica, che ha fatto finta di non vedere autentici errori del sistema bancario”.