Riforme, Finocchiaro: giorni difficili, ma ha vinto il Pd. Superiamo bicameralismo, come voleva già l’Ulivo

The days after l’accordo sulla riforma del Senato, a parlare è Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali e relatrice del ddl Boschi. “Ci sono stati dei conflitti, anche duri, ma grazie alla responsabilità di tutti e al lavoro parlamentare abbiamo superato un passaggio difficile”. Così la senatrice siciliana ufficializza l’accordo trovato “su tre importanti emendamenti” alla riforma costituzionale: il più importante è quello che “precisa meglio il ruolo del Senato nel nuovo sistema“. Finito il bicameralismo paritario, “c’’era l’esigenza di costruire, a fianco di una Camera eletta con un sistema maggioritario, un Senato che rappresentasse le istituzioni territoriali, come in tante democrazie occidentali”, argomenta la Finocchiaro. “Con i nuovi emendamenti abbiamo ripristinato funzioni esclusive” di palazzo Madama dopo che la Camera “non aveva bene intercettato la necessità di equilibrio del sistema. Ora vedo un sistema che assicura una democrazia governante e la tempestività delle decisioni”. L’’abolizione del bicameralismo perfetto e una legge elettorale maggioritaria “erano nella cultura del Pd già dai tempi dell’Ulivo” ricorda la senatrice dem. I milioni di emendamenti presentati da Calderoli (circa 82) “rappresentano una caricatura della democrazia parlamentare e una offesa al Parlamento e costituiscono oggi il vero ostacolo alla possibilità di discutere e valutare le questioni importanti” aggiunge Finocchiaro sperando che il Carroccio “dimostri nelle prossime ore buon senso“. Dopo giorni difficili, “chi ha vinto è il Pd e la maggioranza” conclude la relatrice, che – forse stanca dalle fatiche delle ultime ore – parla di un voto a larghissimo consenso sulla riforma “il 13 settembre”. Sperando non si tratti del 2016, ma solo di un errore sul mese.