Senato: scontro in Aula sul calendario dei lavori, riforme al voto il 19 gennaio

in Istituzioni, Parlamento


senatoUn duro scontro, che si è protratto per oltre due ore, ha preceduto oggi in Aula l’approvazione del calendario dei lavori in Senato. A dare il via allo scontro verbale sono stati gli esponenti Sinistra ecologia e libertà: “Hanno spostato il rinnovo delle commissioni (al 21 gennaio, ndr) per acquisire i 161 voti necessari sulle riforme – ha accusato la presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris – strozzando così i tempi e commettendo una forzatura enorme. Non hanno voluto evitare l’ombra pesante del mercimonio dei voti sulle riforme“. “Avremmo avuto tutto il tempo per affrontare tranquillamente, discutere e approfondire”, ha aggiunto il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli. “Ormai”, ha aggiunto, “è dimostrato che con questi ricatti, prima quello delle presidenze delle commissioni, poi ci saranno le caselle del governo, la maggioranza non esiste più ma va avanti solo con lo scambio di poltrone“.  “Siamo passati dalla democrazia alla cleptocrazia – ha detto in Aula l’esponente del M5S, Michele Giarrusso – sono tutti lì a cercare di trarre il massimo profitto da qualsiasi cosa, persino da una vicepresidenza di commissione”. In sostegno del presidente del Senato Pietro Grasso (accusato di scarsa imparzialità da più parti) è intervenuto il capogruppo dei senatori PdLuigi Zanda, che ha rivendicato il diritto della maggioranza a “fare proposte sul calendario”. Alla fine è passata la linea della maggioranza che prevede: il 19 gennaio l’approdo in Aula della discussione generale del disegno di legge Boschi sulla riforma per il superamento del bicameralismo paritario, con votazione finale prevista per il giorno successivo, circostanza che ha fatto slittare al 21 gennaio il rinnovo delle presidenze delle commissioni di Palazzo Madama e la mozione di sfiducia all’esecutivo presentata dalla Lega e Forza Italia per la vicenda degli istituti di credito salvati con il decreto del governo, che va al 26.

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