Sigarette elettroniche, l’Aifa lancia l’allarme sullo sballo 2.0: “L’inalazione delle sostanze d’abuso aumenta le dipendenze”

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“La diffusione delle sigarette elettroniche ha reso disponibile su larga scala una tecnologia di facile manomissione per un utilizzo diverso da quello per cui sono stati concepiti”. E’ uno degli aspetti centrali dell’analisi pubblicata oggi sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco in merito all’assunzione delle sostanze d’abuso che farebbero le nuove generazioni con le e-cig, che nelle ultime settimane ha registrato un aumento dei casi di cronaca. Tra gli esempi riproposti nella nota, gli ultimi arresti avvenuti a Torino, che hanno visto le forze dell’ordine identificare una rete di spaccio di sigarette elettroniche all’hashish o alla marijuana, costruite smontando vaporizzatori portatili. “Un caso – commenta l’Aifa – che riporta d’attualità il tema del monitoraggio di questi nuovi prodotti, dei loro effetti sulla salute e dei loro potenziali usi illeciti”. L’Agenzia parla di una nuova forma di sballo 2.0: “La nuova moda del fumo elettronico di sostanze d’abuso apre un fronte del tutto inesplorato per la medicina e impone alle autorità sanitarie di alzare ulteriormente la guardia rispetto a fenomeni incontrollati e ad alto rischio per la salute, che rischiano di aggravare ulteriormente il problema dell’abuso e della dipendenza da sostanze con i suoi effetti a livello clinico“. Altro fronte del dibatto di cui l’Aifa torna a parlare è la regolamentazione della vendita delle sigarette elettroniche nei paesi dell’Unione europea: “La familiarità e l’ubiquità della nicotina ha fatto dimenticare che si tratta di una sostanza che causa di un’elevata dipendenza. Le sigarette elettroniche non espongono solo i giovani alla dipendenza da nicotina, ma anche gli adulti non fumatori, a causa dell’emissione di sostanze dannose. Inoltre, le sigarette elettroniche contenenti nicotina aumentano la possibilità, per chi è riuscito a smettere, di riprendere a fumare e il loro utilizzo può essere il viatico verso il fumo”. I rischi per la salute, secondo l’Agenzia, aumenterebbero con l’inalazione di sostanze naturali o sintetiche: “I cannabinoidi sintetici includono singole sostanze chimiche psicoattive. Il vero nemico in agguato potrebbe essere la depressione chimica che segue all’esposizione e all’abuso di questi nuovi psicostimolanti somministrati anche tramite questi nuovi dispositivi di vaporizzazione“.

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