Vertice Ue: 40mila migranti in tutta Europa. Troika propone accordo a Grecia, ma Tsipras rifiuta

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Il Consiglio europeo, alla fine di una estenuante discussione iniziata con la cena intorno alle 20 e terminata alle 3 del mattino, ha trovato l’intesa che prevede la redistribuzione tra i Paesi Ue di 40mila migranti nei prossimi due anni. Il testo dell’accordo non specifica la ripartizione tra i singoli Stati, ma rimanda a una successiva decisione da prendere a luglio, e introduce una esenzione totale per l’Ungheria (nella quale, secondo i dati di Frontex, l’afflusso di serbi nel corso di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è cresciuto di oltre l’800%) e una parziale eccezione per la Bulgaria. La debolezza del compromesso è che a luglio, quando si definiranno le quote, i Paesi più contrari, come Repubblica Ceca e Slovacchia, potrebbero far saltare il banco. Duro l’intervento del premier Matteo Renzi che davanti alla chiusura di alcuni Paesi membri avrebbe detto: “Se non siete d’accordo sulla distribuzione dei 40mila migranti non siete degni di chiamarvi Europa”, per poi aggiungere: “Se questa è la vostra idea d’Europa, tenetevela. O c’è solidarietà, o non fateci perdere tempo”. Poi alle tre del mattino il post su Facebook: “Meglio tardi che mai: l’Europa accetta“. “Un primo passo, certo. Non sufficiente a mio giudizio. Ma superiamo il principio del trattato di Dublino, sciaguratamente firmato in passato anche dall’Italia. Un segno di solidarietà finalmente e la dimostrazione che l’Europa sta insieme per un ideale, non solo per dei valori economici. Certo: c’è ancora molto da fare, e lo faremo”. Per quanto riguarda invece la Grecia, le istituzioni creditrici – Ue e Fmi – avrebbero proposto un’estensione di 5 mesi dell’attuale programma di salvataggio in scadenza il 30 giugno in cambio di misure e riforme. La cancelliera tedesca Angela Merkel in conferenza stampa a Bruxelles ha esortato il primo ministro greco Alexis Tsipras ad accettare la “generosa offerta” delle istituzioni sottolineando che “per noi la riunione di domani dell’Eurogruppo ha un carattere decisivo”. Il premier Greco però sembra abbia rifiutato la proposta  sostenendo che “ricatto e ultimatum” non rientrano tra i principi dell’Unione europea.

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