Inail – infortuni e malattie professionali delle lavoratrici, pubblicato il dossier dedicato alle donne del 2025
in Lavoro, VariePubblicato oggi dall’Inail il Dossier Donne 2025, annunciato con un proprio comunicato stampa, che analizza gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali al femminile basandosi sui dati provvisori del biennio 2023-2024 e quelli consolidati del quinquennio 2019-2023.
Secondo il report nel 2024 è stato registrato un lieve calo delle denunce di infortunio (-0,7%) rispetto al 2023, con una riduzione degli incidenti in occasione di lavoro (-1,9%) e un aumento di quelli in itinere (+5,0%). Quest’ultimi colpiscono maggiormente le donne: nel 2023 il 26,4% degli infortuni femminili è avvenuto durante il tragitto casa-lavoro, contro il 14,8% degli uomini. Anche la mortalità è più elevata per le lavoratrici: nel 2023, oltre un decesso su tre tra le donne (34 su 92) è avvenuto in itinere.
Nel 2023 le lavoratrici tra i 55 e i 59 anni sono risultate la fascia d’età più vulnerabile agli infortuni sul lavoro, con la percentuale del 15,7% del totale degli incidenti femminili. In questa categoria, gli infortuni subiti dalle donne rappresentano oltre il 41%, anche la mortalità in questa fascia è significativa (23 su 92).
Il fenomeno della violenza sul lavoro colpisce in modo particolare le donne, soprattutto in ambito sanitario e assistenziale. Nel 2023, il 5,3% degli infortuni femminili riconosciuti dall’Inail è stato causato da aggressioni o episodi di violenza. Più del 44% delle vittime opera nel settore sanitario, mentre altre categorie colpite sono state le specialiste dell’educazione (6,1%) e le insegnanti di scuola primaria (5,1%). A livello geografico, il Nord Italia risulta l’area con il maggior numero di denunce, raccogliendo circa il 60% del totale.
Il 2024 ha registrato un significativo incremento delle denunce di malattie professionali, con un aumento complessivo del 21,6% rispetto al 2023. Qulle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, insieme a quelle del sistema nervoso, continuano a rappresentare la maggior parte delle denunce, superando l’85% del totale.