Riforme, Renzi interviene in Aula al Senato: è una giornata storica. Voto al via stasera, fra tre mesi ultimo passaggio alla Camera prima del referendum

“Questo è il giorno in cui nessuno credeva che saremmo arrivati e ci siamo arrivati perché avete avuto coraggio e fiducia”. E ancora: “E’ una giornata storica, la storia si occuperà di questa giornata, voi avete deciso di scrivere la storia. Il Paese vi deve una gratitudine istituzionale”. Si è rivolto così oggi pomeriggio il premier Matteo Renzi all’Aula di palazzo Madama, dove è intervenuto in rappresentanza del governo al termine della discussione generale sul cosiddetto ddl Boschi, ovvero il testo che cambierà faccia al Senato e porrà fine al bicameralismo perfetto. Qualche contestazione e un lungo applauso finale hanno accompagnato il discorso di Renzi, che ha ringraziato l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver prolungato il suo settennato, ripercorso l’iter parlamentare del provvedimento e l’inizio della sua esperienza di governo, nel febbraio del 2014: “In Europa i riferimenti all’Italia erano fatti accomunandola alla Grecia. Abbiamo accettato la sfida nel momento più difficile. E in Aula al Senato esordii con una provocazione: voglio essere l’ultimo presidente del Consiglio che chiede la fiducia a quest’aula. Ma se l’Aula confermerà il voto già espresso ad agosto, quella provocazione diventerà realtà“. Il voto dell’Assemblea è previsto in serata. Si tratta della cosiddetta seconda lettura conforme, ovvero senza possibilità di modifiche,  il testo tornerà poi alla Camera non prima di tre mesi, come stabilisce la Costituzione. Dopo questi ulteriori passaggi, che dovrebbero dunque concludersi ad aprile, il provvedimento sarà sottoposto a referendum confermativo – richiesto da un quinto dei membri di una delle due Camere – con ogni probabilità nel mese di ottobre, passaggio su cui Renzi è tornato stasera confermando che, se prevaranno i no, porrà fine alla sua esperienza di governo.