Società partecipate, ministro Padoan: avanti con le privatizzazioni

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Le privatizzazioni “devono continuare”, indicazione che sarà inserita nel prossimo Documento di economia e finanza: l’obiettivo è “di ridurre il debito ma anche di esporre il management a importanti pressioni dal mercato e di diversificare le forme di finanziamento”. A dirlo è Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia incontrando le commissioni riunite Bilancio, Trasporti e Attività produttive della Camera, e Bilancio, Lavori pubblici e Industria del Senato in merito alle recenti nomine dei vertici delle società partecipate Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo e Enav. Il titolare del Tesoro ha sostanzialmente ribadito quanto spiegato in merito ai criteri seguiti per la selezione nel corso del question time dello scorso 22 marzo.

Padoan ha spiegato che amministratori delegati e presidenti sono stati “individuati tramite il supporto di società di consulenza per il reclutamento di manager, sulla base di criteri di professionalità”, “rispetto delle quote di genere” e “assenza di conflitti di interessi”. Nel dettaglio, “per Eni ed Enel i Cda in carica hanno garantito assiduità nella attività, dimostrando un’adeguata complementarietà di competenze e si è ritenuto importante valorizzare la continuità dei lavori attraverso la conferma delle figure presenti” ha spiegato Padoan. Per quanto riguarda Leonardo, la scelta dell’amministratore delegato “è stata orientata verso un profilo connotato da vasta esposizione internazionale ed esperienze di diversificazione del business”, allo stesso tempo – ha aggiunto il ministro – “si è ritenuto opportuno consolidare i risultati positivi, attraverso la conferma della quasi totalità del consiglio”. Per i vertici di Poste l’orientamento della società verso ambiti operativi di tipo bancario e assicurativo “ha suggerito di ridefinire la struttura del consiglio di amministrazione, con figure ad esperienza specifica” anche “per imprimere un’accelerazione al proseguimento della strategia di crescita”.

Tra le domande dei parlamentari, quella di Gianluca Castaldi (M5S) sulla nomina di Matteo Del Fante da Terna a Poste nonostante i risultati della società; Cinzia Bonfrisco (Misto) ha evidenziato come i mercati non abbiano apprezzato le scelte, e in particolare per Poste ha chiesto al governo di chiarire se “preferisca la pista finanziaria che continuerà a indebolire” o se intenda optare per prodotti “più connaturati al risparmio postale anche attraverso CDP”. Questione sollevata da più voci, la nomina di Carlo Cerami già Presidente di Investire Sgr a consigliere di amministrazione di Poste italiane. Gianni Melilla (Mdp) ha parlato di una “strana coincidenza nella provenienza territoriale dei manager”. 

Rapida la risposta di Padoan il quale ha garantito che per quanto riguarda Poste “non si intende realizzare una società a vocazione bancaria e assicurativa”, bensì si chiede al management “di coniugare la gestione della fornitura del servizio universale con modalità nuove e migliorare la capacità di operare nei settori assicurativi e finanziari”. In generale “il servizio postale non va male: si sta affrontando una sfida con modalità nuove, per creare valore e approfittare della ulteriore finanziarizzazione della società che comunque non è totale”. Su Terna “il debito è cresciuto” ha riconosciuto il ministro evidenziando però la “valorizzazione importante per il settore pubblico” con la società. Sulla nomina di Cerami “nessuna carenza nel cv per competenza, né incongruenza o conflitti di interessi” ha garantito Padoan. Il titolare dell’Economia ha aggiunto che i “collegi sindacali delle società partecipate non comprendono membri del MEF”. Dubbioso Padoan in merito alle affermazioni di Bonfrisco sull’andamento negativo del mercato. 

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