Starace (Enel) su banda larga: realizzeremo agenda digitale. Previsti investimenti per 2,5mld e coinvolte oltre 200 città

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“La digitalizzazione fa crescere dell’1% il prodotto interno lordo. L’aumento di produttività porta beneficio nel settore del terziario e crea una nuova industria”. Lo ha dichiarato questa mattina in audizione nelle commissioni Industria e Lavori pubblici del Senato l’amministratore delegato di Enel spa, Francesco Starace, che ha risposto ad alcune domande rimaste in sospeso nell’audizione dello scorso 16 marzo sui nuovi assetti societari di Telecom, ancora in forse se partecipare come operatore telefonico nella partita della banda ultra larga. Sui tempi di realizzazione Starace ha riconosciuto il lavoro svolto dal comitato governativo per la banda ultra larga e ha annunciato che “ci sono i tempi per portare a termine l’agenda digitale“.  

L’Ad, riferendosi al progetto del governo che prevede di coprire tutta l’Italia entro il 2020 con la rete a 30 mbps e la metà a 50 mbps, in cui Enel giocherà un ruolo di primo piano con la fibra, ha sottolineato l’azione strutturale della società: “L’investimento per coprire 224 città è di 2 miliardi e mezzo e richiede un periodo da 4 a 5 anni, mentre l’equity è di 750 milioni di capitale. Ci poniamo come operatore all’ingrosso e forniremo i servizi di fibra spenta e accesa, orientata anche nelle zone in cui ci sono piccoli operatori”. Se “Cassa depositi e prestiti cedesse Metroweb a Telecom Italia, Enel continuerebbe la sua sfida. La concorrenza si gioca sulla qualità” ha aggiunto.

Quanto alle frequenze 5G, Starace ha sottolineato che “serve per fare comunicare più punti fissi, perché molto traffico avviene su rete mobile per assenza di rete fisse. Non è inutile fare la rete 5G che darà beneficio alle aree remote. La posa dei cavi è un’operazione semplice, basta che i proprietari diano disponibilità”.

Sui futuri asset aziendali, l’amministratore delegato ha annunciato che “rimaniamo operatore infrastrutturale. Non inventiamo contenuti, visti i rischi che potrebbero derivare da questa fetta di mercato, né vogliamo entrare nel mercato della telefonia”. Un’apertura è arrivata, tuttavia, per le infrastrutture per l’acqua e il gas, vista “l’interazione tra le reti”.

Ultimo tema discusso è stato il contatore digitale, lanciato nel 2000, che prevedeva di far convergere su un singolo dispositivo tutti i servizi domestici: “Non vedo una convergenza di misure diverse su un singolo contatore. Bisogna regolare le misure dell’energia nelle singole disponibilità. C’è un sistema a valle del contatore che è il concertatore, capace di accogliere tutti i messaggi”. 

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