Turismo: “connettere l’Italia”, il nuovo piano di mobilità e digitalizzazione targato Mit e Mibact

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Digitalizzare e modernizzare i servizi al viaggiatore attraverso le tecnologie avanzate delle telecomunicazioni e dell’informazione: è uno dei quattro obiettivi del nuovo piano strategico di mobilità turistica, approvato in via definitiva con un decreto dei ministeri dei Trasporti e dei beni Culturali, come reso noto dallo stesso MIT.

Scopo del piano è quello di promuovere modelli di mobilità turistica sostenibili, accrescendo l’accessibilità e valorizzare il patrimonio infrastrutturale come elemento di offerta turistica. “Grazie alle sue infinite potenzialità”, si legge nel piano, “l’innovazione tecnologica e digitale rappresenta una ulteriore leva per la realizzazione della Vision: oltre a creare sinergie tra tutti gli attori della filiera turistica, il digitale consente di ampliare l’esperienza turistica“. Attraverso il web, “il viaggio comincia prima della partenza, nella fase di pianificazione del viaggio, e non si esaurisce con l’arrivo a destinazione, ma continua anche quando il turista ritorna a casa”.

La digitalizzazione tuttavia non è l’unico modo per “connettere l’Italia“: è necessario rafforzare la rete di trasporto ed i servizi di mobilità che “consentono al turista una fruizione completa dell’esperienza turistica”, inclusi quelli sostenibili come i percorsi ciclopedonali. Secondo i dati della World tourism organization (UNWTO), gli ultimi anni hanno evidenziato una crescita degli spostamenti internazionali: se nel 1990 se ne contavano 435 milioni, nel 2016 il dato registrato a livello di mondiale è di 1,23 miliardi. In questo contesto, la situazione italiana presenta “luci e ombre”. L’Italia è ottava nel mondo per competitività del settore turistico, ma è solo 26esima per le infrastrutture di trasporto aereo e 32esimo per le infrastrutture terrestri e portuali.

Quanto all’accessibilità digitale, nei principali 30 Comuni italiani capoluogo di rilevanza turistica, “il 40% ha infrastrutture Wi-Fi insufficienti (meno di 1 hot spot pubblico ogni 10.000 abitanti), e solo il 14% offre card integrate turismo-mobilità”; appare invece di buon livello e “in rapido miglioramento la situazione della sharing mobility”, con la metà dei Comuni che ha almeno un operatore di car sharing e in più di 8 su 10 con attivo il servizio di “bike sharing”.

In generale, la situazione che emerge è “assai disomogenea tra le città e varia molto da ambito ad ambito”, con “un forte limite all’accessibilità digitale“, una difformità che può rappresentare “un ostacolo per il turista”.  Per questo motivo tra i principali obiettivi del piano vi è quello di digitalizzare e dunque mettere in rete le iniziative di upgrading tecnologico dei diversi soggetti della filiera turistica, al fine di migliorare la governance della mobilità nelle città e da – o verso – i siti turistici, e di espandere le opportunità di approfondimento e fruizione della località turistica.

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