Imprese, a palazzo Chigi siglato accordo Abi-Confindustria per nuove forme finanziamento

in Economia, Governo


“Bene l’accordo Abi (associazione bancaria italiana) – Confindustria. Contribuisce ad allungare la durata dei finanziamenti alle imprese, a ristabilire il normale flusso di credito per investimenti e a sostenere la crescita”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan su Twitter si è congratulato per l’accordo per il credito e la valorizzazione delle nuove figure di garanzia, siglato quest’oggi a palazzo Chigi alla presenza, oltrechè del rappresentante dell’Economia, anche del Guardasigilli Andrea Orlando e del Premier Paolo Gentiloni.

L’intesa, in generale, è volta a rendere maggiormente flessibile il sistema delle garanzie, nell’ottica di accelerarne i tempi di escussione e di assicurare un miglior servizio del credito alle imprese, vista anche la durata delle procedure di recupero del credito per via giudiziaria che (secondo il rapporto Doing Business 2017) in Italia è “più del doppio di Germania e Spagna e quasi il triplo rispetto a Francia e Regno Unito”.

Le operazioni previste dall’intesa vanno a favore di tutte le imprese economicamente e finanziariamente sane, operanti in Italia e in tutti i settori economici. Si tratta in particolare di finanziamenti garantiti dal trasferimento – “sospensivamente condizionato” – di un bene immobile, e da pegno mobiliare non possessorio.

Secondo l’accordo Abi e Confindustria “concordano sull’opportunità di favorire l’utilizzo della nuova forma di garanzia nell’ambito sia dei nuovi contratti di finanziamento sia dei contratti in essere“. Al contempo è possibile per le banche valutare l’ipotesi di realizzare queste operazioni anche nei confronti di imprese con posizioni debitorie classificate come “inadempienze probabili”, o esposizioni scadute. In generale, “l’effettivo utilizzo di tale garanzia è comunque rimesso all’autonomia delle parti del singolo contratto di finanziamento”.

Riguardo i contratti in essere l’inserimento di una clausola di trasferimento di un bene immobile “si accompagna a previsioni di favore per l’impresa debitrice”, ad esempio l’aumento della durata del finanziamento, con possibilità di giungere fino a trenta anni in relazione alla tipologia di immobile dato a garanzia. Anche nel caso di nuovi contratti l’introduzione della stessa clausola prevede alcune condizioni favorevoli circa l’ammontare, la durata e la riduzione del costo del finanziamento. L’attivazione della clausola prevede l’acquisto da parte della banca della proprietà dell’immobile, tale da comportare l’integrale estinzione del debito dell’impresa.

Intanto lo scorso venerdì presso la Borsa di Milano si sono incontrati i rappresentanti del Mef – assieme a quelli di Consob, Assogestioni, Assoimmobiliare, Ania, Confindustria e operatori del settore – per “fare il punto” su i piani individuali di risparmio (PIR), lo strumento finanziario finalizzato a sostenere le piccole e medie imprese.

In questo primo anno sono stati raccolti circa 11 miliardi di euro, di cui si prevede beneficieranno oltre 50 aziende per il 2018. “I PIR sono lo strumento per portare il risparmio degli Italiani alle imprese italiane. Il loro debutto nel 2017 e’ stato un grande successo. Adesso lo sforzo collettivo deve essere quello di allargare la platea dei beneficiari, per esempio facendo quotare più imprese e portando risorse alle imprese non quotate”, è stato il commento di Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministro Padoan.

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