Istat, disoccupazione sale a 12,7%, ai massimi storici il dato sui giovani senza lavoro. Renzi: c’è ancora molto da fare

A giugno il tasso di disoccupazione è salito al 12,7%. L’aumento rispetto al mese precedente – riferisce l’Istat nei suoi dati preliminari –  è di 0,2 punti percentuali. Rispetto a un anno fa, il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (+85 mila) e il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali. Guardando ai giovani, i dati negativi sull’occupazione raggiungono il livello più alto: 44,2% i senza lavoro (in aumento di 1,9 punti rispetto a maggio), ma al tempo stesso si riduce il tasso di inattività di 0,2 punti fino al 74%. In altri termini, a giugno sono 22mila gli occupati in meno rispetto a maggio e 40mila in meno rispetto allo stesso mese del 2014.  Gli inattivi, ossia coloro che sono in età da lavoro ma che non svolgono un’attività produttiva e non sono inclusi nella categoria dei disoccupati, sono 131mila in meno a giugno rispetto allo stesso mese del 2014, in leggero calo anche rispetto a maggio (-0,1%). L’Istat, a questo proposito, osserva che l’aumento dei disoccupati negli ultimi 12 mesi (+85mila) è “associato ad una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla riduzione del numero di inattivi“. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha spiegato che questi dati sono “soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi“. Anche il premier, nel corso della conferenza stampa post Cdm ha confermato: “Il dato sull’occupazione continua ad avere aspetti positivi e negativi, straordinario ad aprile e poi negativo sia a maggio che giugno, che non pregiudica il segno più ma ovviamente dimostra che c’è ancora molto da fare“. Secondo Renzi, infine è “abbastanza comprensibile perché l’occupazione è l’ultima cosa che riparte dopo un periodo di crisi“.